Dal Messaggero Veneto del 10/04/2019 (articolo di Elisa Michellut)
Mistero su quella che qualcuno ha già definito “la torretta fantasma”. Compare in una foto datata 1870, la più antica di Cervignano, scattata da Giovanni Blason, di professione medico, ma non trova riscontro tra gli storici. Blason gestì, dal 1865 al 1870, uno studio fotografico a Gradisca. Successivamente si trasferì prima a Trieste e poi a Cervignano. Ottimo ritrattista, fu fotografo di successo per circa quarant’anni e fu tra i primi in Friuli a trasferire le conoscenze chimiche derivate dalla medicina alla fotografia. Morì a Cervignano nel 1904. E’ sua, come detto, l’immagine più antica del capoluogo della Bassa, che ritrae la zona del porto. «Si tratta – spiega Michele Tomaselli, presidente dell’associazione Cervignano Nostra – di una veduta su lastra, che mette in evidenza, per la prima volta, la città nella sua estensione lungo il fiume Ausa, quando il suo porto aveva un’importanza strategica. Si nota una torre, al limite destro della fotografia. Alcuni, oggi, ritengono possa essere stata il laboratorio fotografico di Blason ma molti storici non concordano. Nessuno, tuttavia, è riuscito ad arrivare a una conclusione. Non ci sono testimonianze e libri che descrivono questo edificio. Mario Burba, classe 1923, non ha mai saputo di una torre nei pressi del porto, così pure lo storico sacerdote Angelo Molaro, che, nel suo libro “Cervignano e dintorni cenni storici” del 1920”, non riferisce di questa architettura. Traspare poi una certa estraneità della torretta rispetto al resto dei fabbricati. Una tipologia costruttiva che nulla ha a che fare con i caratteri somatici del porto e le tipiche torri austriache». Tomaselli ha provato a ricostruire la situazione dalle mappe ma un edificio a forma rettangolare o quadrata, nella posizione descritta dalla fotografia, pare non essere mai esistito. Le mappe sono quelle del 1870 e di fine ‘800, durante il periodo austro ungarico. «Abbiamo provato a fare delle ipotesi – le parole di Tomaselli -. E’ probabile che non fosse un edificio importante ma che fosse stato realizzato a difesa del porto, senza avere una valenza commerciale, costruito magari con una tecnologia costruttiva semplice, con base in pietra e le parti in elevazione in legno. Anche per questo, se mai esistito, è rimasto in piedi pochi anni». Secondo qualcuno potrebbe trattarsi di una fotografia ritoccata ma, nel 1870, a detta degli esperti, le tecniche non consentivano questo tipo di operazione. «Guardando in profondità la fotografia originale – conclude Tomaselli – non si vede la resa prospettica della torre mentre tutti gli altri fabbricati ce l’hanno ma è evidente la mancanza di contrasti tra luci e ombre. Tutto ciò evidenzia, specie nelle vetrate dell’ultimo piano, la mancanza di tridimensionalità. Da ciò potrebbe derivare la conclusione che la torretta non è mai esistita e che Blason abbia manipolato volutamente la fotografia. Insomma, il mistero è ancora aperto e continueremo a indagare».