Cervignano «Salvate la tomba di famiglia dell’ingegnere Giulio Dreossi, sita nel Cimitero di via Aquileia, è un pezzo della nostra storia che dev’essere valorizzata.» È l’appello che lancia l’Associazione “Cervignano Nostra” attraverso il suo presidente Michele Tomaselli all’Amministrazione Comunale, affinché si possa provvedere ad un suo restauro conservativo soprattutto in quest’anno che ricorre il centenario della traslazione del milite Ignoto d’Aquileia all’Altare della Patria.La tomba infatti sta cadendo a pezzi ed è circondata dalle transenne. Alcuni calcinacci sono già caduti, il pavimento è dissestato e le cornici marcapiano del sotto parapetto minacciano di cadere da un momento all’altro, col risultato che la scritta di famiglia non esiste più. Non è la prima volta che viene segnalata lo stato d’incuria del monumento perché già in passato Ennio Puntin Gognan, Antonio Rossetti e Giorgio Milocco si erano prodigati per ridare dignità alla tomba: avevano fatto delle ricerche nel tentativo di rintracciare i discendenti di Giulio Dreossi che però non furono mai individuati. Dopo la sepoltura di Giulio Dreossi, avvenuta nel 1919 si ritiene oggi scaduto l’uso perpetuo della concessione cimiteriale agli eredi Dreossi, s’ipotizza pertanto che la responsabilità della conservazione delle spoglie e del manufatto stesso siano in capo all’Amministrazione Comunale e che quindi debba provvedere al restauro. Giulio Dreossi nacque nel 1846 a Cervignano, laureandosi poi in ingegneria a Vienna. Sposato con Angelica Ongaro di Venezia ebbe 3 figli. Lavorò per lungo tempo con l’ingegnere Giacomo Antonelli, prima a Trieste e poi a Cervignano, quindi partecipò alla costituzione della K. K. Priv. Friauler Eisenbahan-Gesellschaft (Imperial regia privata società ferroviaria friulana), sottoscrivendo personalmente una cospicua quota del capitale. Tale società costruì e assunse la gestione della linea ferroviaria Cervignano del Friuli-Monfalcone, inaugurata nel 1894, il collegamento Cervignano del Friuli-San Giorgio di Nogaro (10, 372 chilometri), che nel 1897 completò la linea Trieste-Venezia, e la tratta Cervignano del Friuli-Belvedere-Grado, inaugurata nel 1910. Tra le residenze cervignanesi di Dreossi ricordiamo l’”Eremo” di via Udine (venduta poi ai Sarcinelli) e la casa Francovig Puntin in via XXIV Maggio. Irredentista fu costretto all’esilio a Zurigo mentre dopo la ritirata di Caporetto emigrò a Firenze. Qui morì nel 1918 dopo aver contratto l’influenza spagnola.